Arriva l’aumento di 200€ sullo stipendio: chi sono i lavoratori che possono gioire

Buone notizie per alcuni lavoratori: il nuovo contratto prevede un aumento dello stipendio. Ma i sindacati restano insoddisfatti: ecco perché. 

C’è una categoria di lavoratori che finalmente può fare salti di gioia. Insomma, si tratta di un aumento dello stipendio. Di sicuro, con questi soldi, con questo piccolo aiutino, nessuno diventerà ricco, ma potrebbero comunque regalare un sorriso e una piccola soddisfazione.

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Previsto un aumento dello stipendio per questa categoria di lavoratori (ffwebmagazine)

E’ dunque, sicuramente una notizia piacevole quella che riguarda un inaspettato aumento di stipendio. Anche se non riguarda proprio ‘tutti’ i lavoratori, almeno sappiamo che per una parte di essi lo Stato ha riservato un ‘trattamento speciale’. Ebbene sì, in un periodo così complicato in cui si fa fatica a pagare le bollette ma anche solo a fare la spesa al supermercato, finalmente arriva una buona notizia. Ma vediamo più nel dettaglio a chi spetteranno questi soldi in più e quale sarà la categoria di lavoratori che potrà beneficiarne.

Il nuovo aumento di stipendio dalla A alla Z

Giunge dunque gradita la notizia che il nuovo contratto per 135mila medici e dirigenti sanitari, con una dote complessiva di circa 650 milioni di euro, dovrebbe prevedere aumenti medi netti tra i 130 e i 190 euro al mese, a seconda dell’anzianità e dell’incarico professionale, oltre a circa 100 euro di indennità in più per i camici bianchi che lavorano nei pronto soccorso (la manovra del 2021 ha stanziato 27 milioni a disposizione solo per questa voce stanziati dalla manovra del 2021).

Il tavolo della negoziazione si aprirà a febbraio a partire da quelle ipotesi, ma i sindacati dei medici già hanno puntato i piedi: “I soldi non bastano – fanno sapere – ma usiamo il contratto per migliorare le condizioni di lavoro”. L’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) li ha appena convocati per il giorno 2 del mese prossimo, con la speranza di poter chiudere il contratto nel giro di 2-3 mesi e in ogni caso entro primavera. Come accennato, per i medici ci sono circa 650 milioni a disposizione: oltre 580 come stanziamento base, 34 per le voci accessorie e 27 per sostenere l’indennità da pagare a chi lavora nei pronto soccorso.

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Operatori sanitari (FFwebmagazine.it)

Il nuovo contratto fa il paio con l’avvio degli investimenti del Pnrr che cubano 20 miliardi in tutto per la Sanità e mirano – come si legge nell’atto di indirizzo – a “incentivare l’ingresso nel Ssn dei giovani” e a “trattenere/fidelizzare i professionisti che già vi operano, prevedendo sviluppi di carriera, ma anche modalità di lavoro che consentano una migliore armonizzazione con la vita privata e familiare“. La speranza è di poter fermare l’esodo dal Servizio sanitario pubblico, fenomeno in atto da anni e accentuatosi con la pandemia, complici la minore attrattività economica e le condizioni di lavoro sempre più proibitive, tra l’altro con progressioni di carriera bloccate.

Pierino Di Silverio, segretario di Anaao Assomed, la principale sigla degli ospedalieri, avverte che “i fondi messi a disposizione non bastano certo a rendere più attrattivo il lavoro nel Ssn, ma questo contratto va in ogni modo sfruttato per migliorare le condizioni di lavoro, diritti come ferie e riposi devono essere davvero esigibili e ci vuole anche più flessibilità invece che circondare i medici di obblighi e incompatibilità. E’ inoltre fondamentale “incentivare i giovani consentendo scatti e carriera da subito altrimenti poi non ci dobbiamo chiedere come mai un giovane preferisce lavorare a gettone piuttosto che farsi assumere a tempo indeterminato”. Altrettanto delusa sul versante dalle risorse è la Federazione veterinari medici e dirigenti sanitari: ”A meno di un intervento straordinario in termini economici e normativi – afferma il presidente Aldo Grasselli – non sarà questo contratto povero, tardivo, timido e frettoloso, a mitigare il malcontento del personale sanitario”. Ad maiora, dunque.

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