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Lifestyle

Hai sempre freddo? Potrebbe non essere un caso | Controlla questo valore: è una malattia a vita

Il freddo costante e l’incapacità di mantenere una buona temperatura corporea sono i primi sintomi di questa patologia. Verifica subito

Freddo (Pexels)

Se per molte persone avere freddo è normale, soprattutto nei mesi invernali, in realtà ci sono persone che vivono questa sensazione in maniera molto profonda. Il momento in cui ci si deve accorgere che qualcosa non va è quello in cui, uscendo da una stanza calda verso un ambiente esterno anche invernale, si inizia subito a battere i denti.

Non mantenere la temperatura corporea neanche per qualche secondo ed avere un freddo pressoché costante non dev’essere normale. Appena ti accorgi di avere questi sintomi rivolgiti subito al medico: prima intervieni, prima argini i futuri problemi di questa patologia.

Freddo ingestibile? Controlla la tiroide

Esami del sangue (Pexels)

Uno dei primi campanelli d’allarme di qualche disfunzione alla tiroide riguarda proprio la gestione della temperatura corporea. Chi soffre di ipotiroidismo, infatti, segnala spesso e volentieri una sensazione di freddo costante e, soprattutto, un freddo “inconsolabile”: anche con maglioni di lana e coperte, spesso e volentieri non si riesce a non far battere i denti.

Insieme a questo sintomo, altre sensazioni tipiche dell’ipotiroidismo sono un sonno e una stanchezza profondi ed immotivati, costipazione, voce rauca, debolezza e crampi muscolari. Si tratta di una sindrome causata da un’inefficace e insufficiente azione degli ormoni tiroidei: la tiroide non produce una quantità sufficiente di ormoni e questo causa squilibri in tutto il corpo, nonché rallentamenti metabolici. È una patologia difficile da diagnosticare nelle prime fasi, poiché presenta sintomi vaghi e diffusi: è però ereditaria e spesso, chi ha in famiglia qualcuno che ne soffre, si allarma ai primi sintomi.

Per diagnosticarla è sufficiente fare un esame del sangue, verificando i livelli di TSH e degli ormoni tiroidei FT3 e FT4. L’eventuale dosaggio degli anticorpi anti-tiroide e l’ecografia completano poi la diagnosi, specificando le condizioni esterne della ghiandola e l’eventuale auto-immunità. Una volta stabilito il malfunzionamento della tiroide ci si rivolge a un endocrinologo, il quale consiglierà la somministrazione quotidiana dell’ormone tiroideo L-tiroxina nella quantità sufficiente a colmare la propria carenza.

Pur essendo una patologia completamente gestibile a lungo termine, che non comporta grandi cambiamenti nella vita e nella quotidianità, è però incurabile: una tiroide che non funziona o funziona poco non “guarirà” mai. La terapia sostitutiva è quindi fondamentale e a vita: per questo motivo, è bene accorgersi prima che la situazione diventi più complicata e che i primi sintomi peggiorino.

Giulia Belotti

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Giulia Belotti