Scandalo travolge la famiglia di un ex calciatore di serie A: un video shock li inchioda

Ancora una brutta notizia che ha sconvolto il mondo del calcio: il figlio di ex calciatore insieme ad un suo compagno di squadra è stato arrestato. Ora è ai domiciliari

Dopo il caso di Manolo Portanova, figlio dell’ex calciatore Daniele, che è stato accusato per violenza sessuale dopo una denuncia di una ragazza, ecco un’altra brutta notizia che ha sconvolto la famiglia di un ex calciatore italiano.

Lucarelli figlio, domiciliari
Lucarelli, scandalo del figlio: cos’è successo (FFwebmagazine)

La famiglia questa volta in questione è quella dell’ex attaccante del Livorno, Cristiano Lucarelli, con il figlio Mattia, attualmente in forza proprio nella squadra toscana in Serie D, che è stato arrestato dalle forze dell’ordine ed ora si trova ai domiciliari. L’accusa è pesante e si tratta anche in questa caso di violenza sessuale nei confronti di una studentessa americana: insieme a lui anche il suo compagno di squadra Federico Apolloni.

Le inchieste degli agenti della Squadra mobile, coordinati dai magistrati del pool fasce deboli della Procura, hanno così ravvisato la violenza sessuale di gruppo avvenuta lo scorso marzo ad una studentessa americana. Gli investigatori hanno subito voluto vederci chiaro fin dall’inizio con la sezione specializzata della Mobile, coordinati dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo e guidati dal dirigente Marco Calì e dal funzionario Stefano Veronese. Secondo le ricostruzioni la giovane americana avrebbe accettato un passaggio a casa in auto da cinque ragazzi dopo una serata in discoteca. Quest’ultimi, invece, di riportarla a casa si sarebbero diretti in un appartamento e proprio lì, nel centro di Milano, la ragazza sarebbe stata costretta a subire atti sessuali commessi, soprattutto da parte dei due calciatori.

Scandalo per violenza di gruppo, la difesa del figlio di Lucarelli

Così subito dopo qualche giorno, la ragazza si è messa in contatto con la polizia denunciando l’accaduto anche ai pubblici ministeri della Procura. Successivamente gli inquirenti sono riusciti a risalire all’identità dei cinque ragazzi, sia grazie a diversi testimoni che attraverso ciò che hanno ricavato dalle informazioni presenti nei cellulari della vittima e dei presunti aggressori.

L’avvocato Leonardo Cammarata, come riportato dall’Ansa, ha rivelato in una breve dichiarazione l’interrogatorio di garanzia da parte di Mattia Lucarelli e Federico Apolloni: “Hanno dato la loro versione ribadendo la loro innocenza. Hanno parlato di clima goliardico della serata, sostenendo che la ragazza era consenziente“. Ci sarebbe anche un video che è stato girato da un telefono, che attesterebbe la loro innocenza, ma è stato subito cancellato per evitare danni con la loro fidanzata. La difesa ha invocato al giudice Cipolla la revoca della misura cautelare per Mattia Lucarelli e Federico Apolloni con la decisione che è prevista nelle prossime ore.

Lucareli Cristiano, in tribunale per sostenere il figlio
Cristiano Lucarelli – Ansa – FFwebmagazine

Anche il Livorno ha pubblicato un comunicato stampa ufficiale cercando di fare luce sulla vicenda che ha fatto il giro dei social e non solo: “L’Unione Sportiva Livorno 1915 prende atto del provvedimento cautelare assunto dalla Procura della Repubblica di Milano nei confronti dei tesserati Federico Apolloni e Mattia Lucarelli e, nel rispetto del lavoro degli organi inquirenti, resta in attesa che venga fatta chiarezza sull’episodio auspicando l’estraneità di Federico e Mattia rispetto agli addebiti contestati”.

L’ex attaccante italiano, Cristiano Lucarelli, ha voluto lanciare un messaggio con un video sui social per cercare di fare già chiarezza sulla vicenda: “Pensavate che mi nascondessi, che scappassi, che non ci mettessi la faccia? Mi dispiace deludervi, ma la faccia ce l’ho sempre messa per tante cose“. Poi ha aggiunto: “Figuriamoci se non ce la metto per una cosa che ho creato io, per un ragazzo che ho educato e cresciuto io, trasmettendogli dei sani valori, dei valori di orgoglio, tolleranza, contrarietà alla violenza, soprattutto verso le donne”. Infine, ha predicato la calma: “Non c’è ancora una sentenza di primo grado e siamo in indagini preliminari. Ormai è diventato un processo mediatico ed era quello che ci spaventava visto l’argomento sensibile”.

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