TikTok addio, arriva la legge che lo mette al bando: il provvedimento sarà durissimo

Dovremo dire addio a TikTok? Così pare. Sembra, infatti, che stia per arrivare una legge che metterà al bando la piattaforma. Ecco cosa dovrebbe accadere.

TikTok è una delle piattaforme attualmente più usate dai giovani di tutto il mondo. Qui sono nate vere e proprie star del web – i cosiddetti tiktoker, che potremmo considerare comunque una sorta di influencer – segno che questo non è solo un social, ma è anche una fonte di guadagno per molti giovani.

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TikTok, la legge lo mette al bando – (Foto Ansa) – ffwebmagazine

Eppure pare che la piattaforma potrebbe chiudere: potrebbe arrivare infatti una legge che la metterà al bando.

TikTok chiuderà?

Pessime notizie per i TikToker di tutto il mondo: il Governo italiano sta valutando l’ipotesi di bloccare la piattaforma. Il motivo? I presunti collegamenti con l’intelligence di Pechino e i problemi che riguardano la vendita di dati all’estero, come ha affermato durante un’intervista rilasciata a Repubblica il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo.

A quanto pare sono diversi giorni che il Copasir – cioè il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica – sta lavorando a questa iniziativa, su cui comunque per adesso non vi è nulla di certo.

Come ha poi aggiunto Zangrillo, prima di procedere infatti sarà necessario prima un confronto con le altre istituzioni nazionali: la linea da seguire dovrà essere concordata in sinergia da tutte loro. Ma cosa cambierà effettivamente?

Ecco cosa sta accadendo

Sia chiaro: il bando non riguarda tutti, ma solo i dipendenti pubblici, che sono comunque circa 3,2 milioni. A quanto pare le opzioni sarebbero diverse: si parla di far disinstallare TikTok a tutti loro, rendendolo così non compatibile con le applicazioni aziendali, ma non è ancora detto, perché questa per adesso è solo una delle opzioni.

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TikTok provvedimento durissimo – (Foto Ansa) – ffwebmagazine.it

Una decisione simile è già stata presa dalla Commissione Europea, dal Consiglio Europeo e dal governo degli Stati Uniti, ma sembra che questa iniziativa non convinca tutti. Ad esempio Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e vicepremier, ha espresso non pochi dubbi al riguardo sul suo account Twitter. Secondo lui il bando rappresenterebbe una limitazione alla democrazia: “Io sono contrario a ogni tipo di censura, e in una società liberale, prima di arrivare a blocchi radicali, bisogna riflettere bene. (…) Censurare, vietare e mettere il bavaglio a TikTok: a Bruxelles già ci stanno pensando. Io sono sempre e comunque a favore della libertà di pensiero, di parola e di espressione e contro ogni censura. Controllare sì, vigilare sì, ma la censura non mi piace mai”.

Nel frattempo Giacomo Lev Mannheimer, responsabile delle relazioni istituzionali per il Sud Europa di TikTok, ha affermato che i dati degli utenti italiani ed europei sono attualmente custoditi all’interno di server che si trovano negli Stati Uniti e a Singapore ma che presto dovrebbero essere trasferiti in un data center in Irlanda. Mannheimer, in un’intervista rilasciata all’Ansa, ha poi spiegato che il governo cinese non ha mai chiesto i dati degli utenti e che comunque anche se lo avesse fatto non li avrebbe ottenuti.

Va precisato che la strategia di governance della piattaforma è conforme al Gdpr, il regolamento europeo sulla protezione dei dati. 

In ogni caso, a quanto pare a breve in Italia si terrà un primo tavolo di confronto che servirà a valutare gli effettivi rischi che riguardano la sicurezza nazionale.

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