Ti stai preparando per un colloquio di lavoro? Ricordati di seguire queste 5 regole d’oro per assicurarti un esito favorevole.
Solitamente il colloquio di lavoro rappresenta quel momento topico che potrebbe cambiare per sempre la vita e il proprio destino professionale, a seconda dell’annuncio al quale si è risposto. Una situazione che generalmente conferisce adrenalina mista a timore perché ci si preoccupa di voler fare bella figura, vedendosi affievolire così quella luce negli occhi, a seguito della tanto attesa telefonata. Una felicità che ha lasciato spazio quindi alla paura di non farcela, immaginando scenari tragici.
A questo proposito, si tenta di placare l’ansia in qualsiasi modo, partendo dalla scelta dall’outfit. Difatti deve trattarsi di una mise che si colloca tra l’essere elegante e il casual ma non troppo ovvero una via di mezzo poiché, si sa, anche l’immagine conta, soprattutto nella società contemporanea e più nello specifico all’interno del mondo del lavoro. Davanti allo specchio ci si improvvisa, inscenando un papabile discorso di presentazione, giusto per rompere il ghiaccio e infine ricordarsi di effettuare una copia del proprio curriculum vitae aggiornato, non si sa mai.
Ecco arrivato il giorno fatidico: agitazione a mille tanto da aver sincronizzato tutti gli orologi presenti in casa, al fine di garantire quella perfetta puntualità. Ci si affretta e si giunge sul luogo di lavoro, pronti per il colloquio ma ad un certo punto, di fronte al futuro capo, l’ansia prende il sopravvento, dimenticando quanto finora si è provato. Se vuoi evitare questa spiacevole situazione e avere certezza, nel limite del possibile, che la conversazione vis-à-vis possa concludersi positivamente, segui queste 5 regole d’oro e non te ne pentirai.
Colloquio di lavoro perfetto, 5 regole d’oro da seguire assolutamente
Nella generalità dei casi, al fine di suscitare una buona impressione, si mira ai propri punti di forza, com’è giusto che sia. Infatti questa naturale consuetudine si ravvisa già durante la fase antecedente al colloquio ovvero la trasmissione del proprio curriculum con annessa lettera di presentazione. Si sottolineano le esperienze fino a quel momento vissute, dalla formazione a quelle professionali, puntando anche sulla conoscenza delle lingue e le soft skills, in particolare, oggi molto apprezzate.
Ma purtroppo la vita professionale non è sufficiente, anche se parrebbe un paradosso perché durante un colloquio di lavoro conta anche la percezione che si dà di sé all’interlocutore. In merito, è l’esperta psicoterapeuta Adrianne Carter a rivelarci quanto sia importante il linguaggio del corpo in queste situazioni, come in altre molteplici in cui si richiede un contatto sociale, da un rapporto d’amicizia a un primo appuntamento con uno spasimante. I nostri gesti, la postura e la mimica facciale comunicano molto di più delle parole stesse che fanno capire quindi il nostro stato d’animo.
Quando ci si trova dinnanzi al datore di lavoro evitare di mostrare atteggiamenti che pongono in rilievo una presunta insicurezza come agitare le gambe, giocherellare con i capelli oppure parlare troppo velocemente perché costituiscono indici di manifesta inquietudine che non riusciamo quindi a controllare. Al contrario, sarebbe meglio seguire queste 5 regole, al fine di assicurarsi l’eventualità di un esito positivo:
- Mantenere una postura eretta: essa è il primo suggerimento che permette di mostrare maggior sicurezza di sé in quanto portando il busto in avanti e quindi chiudendo le spalle, si comunica un messaggio negativo, di assoluta incertezza.
- Parlare con tranquillità: come accennato poc’anzi, presentarsi come se si fosse un fiume in piena, senza controllo, non aiuta. Cercare di mantenere la calma anche per quanto concerne il linguaggio verbale.
- Avere le mani rilassate: evitare gesti che mostrino giustappunto profonda agitazione come giocare con i capelli, attorcigliandoseli, intrecciare le dita o eventualmente mangiare le unghie. Al massimo gesticolare se risultasse necessario illustrare quanto stiamo dicendo.
- Mantenere il contatto visivo con l’interlocutore: mai abbassare lo sguardo perché indice di timore ma cercare di guardarlo alla stessa altezza, senza fissare in modo assiduo.
- Tenere il mento dritto: quest’ultimo consiglio si correla al contatto visivo precedente, cercando di risultare alla stessa altezza poiché lo sguardo rivolto troppo all’insù si trasforma in arroganza mentre troppo in basso è sempre sinonimo di fondato timore.
Alcuni piccoli ma preziosi suggerimenti per poter sostenere al meglio un colloquio di lavoro, cercando di approcciarsi con uno spirito ottimista, quanto più possibile.