Cosa succede se si insulta il Presidente della Repubblica online

Che cosa succede a chi insulta il Presidente della Repubblica online? È arrivata la decisione del giudice: ecco che cosa è stato stabilito e quali sono i rischi.

La connessione internet è di grande importanza in quanto fornisce molti benefici, sia educativi che sociali per molti ragazzi e ragazze. Peccato che tali aspetti positivi sono spesso e volentieri controbilanciati da quelli pericolosi. Non solo il web consente l’accesso alle informazioni e a migliorare la comunicazione e la democratizzazione, ma permettono anche a bulli ed haters di prendere la parola nascondendosi dietro uno schermo.

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Insultare il Presidente della Repubblica: i rischi – (Foto Ansa) – ffwebmagazine.it

L’avvento di internet è stata una delle cose più rivoluzionari del Nuovo Millennio. Il web è riuscito a mettere in comunicazione persone da una parte all’altra del mondo, così come a dare una “voce” a tutti coloro che hanno usato i social media per dire quello che pensano. Se da una parte è uno strumento potentissimo, dall’altra parte potrebbe portare alla degenerazione.

È proprio il caso di quanto accaduto qualche tempo fa, dato che qualche utente sul web ha avuto la “geniale” idea di oltraggiare il Capo di Stato italiano. È bene sapere che chi insulta il Presidente della Repubblica va incontro a una pena da scontare, andiamo a vedere i dettagli e che cosa è stato deciso.

Insulta Presidente della Repubblica: la decisione del giudice

Nel 2018, due internauti – il palermitano Manlio Cassarà e il milanese Davide Palotti – hanno scritto delle offese contro il Presidente della Repubblica su Facebook, precisamente in un post pubblicato su un gruppo chiamato “Sergio Mattarella non è il mio presidente”. I due non approvavano la decisione del Capo di Stato di non nominare Paolo Savona come Ministro dell’Economia nel governo giallo-verde, il primo esecutivo di Giuseppe Conte.

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Insulti al Presidente della Repubblica, rischi il carcere – (Foto Ansa) – ffwebmagazine.it

I due sono stati condannati a 9 mesi di pena dopo il patteggiamento, in seguito convertita a lavori di pubblica utilità, per “offesa all’onore o al prestigio del presidente della Repubblica”, come si legge sulla testata giornalistica Corriere della Sera. Se la sono cavata di buon grado, dato che hanno rischiato il carcere.

A giudicare il fatto è stata la giudice milanese Alessandra Di Fazio che ha deciso per l’assoluzione dei due imputati. I due autori sono stati identificati solo con alcuni elementi diversi di indagine, ma senza l’ausilio dei social. E hanno rischiato fino a 15 anni di carcere, mentre Mattarella ha deciso di non costituirsi come parte civile.

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