C’è un nuovo mini bonus: ecco chi può richiederlo e quando scade

In tempi di crisi ed alta inflazione le opportunità offerte dalle agevolazioni statali e regionali possono rivelarsi davvero preziose. Ecco dunque un altro bonus confermato per il secondo trimestre dell’anno.

È un’opportunità da non lasciarsi scappare che potrebbe rappresentare un prezioso aiuto e che è stata confermata anche per il secondo trimestre del 2023 seppur in misura ‘extra ridotta’. È un mino bonus davvero interessante quello che andiamo a segnalarvi, poiché riguarda uno dei capitoli di spesa che ha creato non poche preoccupazioni ai cittadini nel corso dell’autunno 2022 e del successivo periodo invernale ovvero quello delle bollette stellari di gas e luce.

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Disponibile un nuovo mini bonus – ffwebmagazine.it

Ebbene anche per il periodo aprile-giugno, è stato confermato l’insieme di crediti d’imposta anti caro bollette relativamente ai consumi elettrici e del gas delle imprese, ma con importanti variazioni rispetto a quanto previsto per il primo trimestre dalla legge 197/2022.

Mini bonus, chi lo può richiedere e quali sono i requisiti

Il contributo passa infatti al 20%, con un crollo di 25 punti rispetto al 45% previsto in precedenza, per quanto riguarda le imprese gasivore ed energivore mentre per quanto riguarda le imprese ad alto consumo di energia elettrica l’agevolazione sarà ancora disponibile ma passerà al 10% rispetto al precedente 35%. Si potrebbe pensare che il maxi taglio sia legato ad una forte riduzione delle risorse che il governo ha stanziato per questi bonus ma in realtà è una conseguenza dell’andamento positivo dei costi di gas ed elettricità che negli ultimi mesi hanno fatto registrare una drastica riduzione.

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Come e chi può richiedere il nuovo mini bonus – ffwebmagazine.it

Come sfruttare il poker di crediti? Entro il prossimo 31 dicembre 2023 sarà possibile utilizzarli in compensazione; è inoltre possibile cederli, come previsto dall’articolo 4 del decreto bollette pubblicato il 30 marzo 2023 in Gazzetta Ufficiale, con una numero massimo di tre compravendite consentite, una delle quali libera, mentre due effettuabili verso banche ed intermediari. Seppur in misura ridotta, il bonus andrà ad ammorbidire i pesanti effetti dell’incremento dei costi energetici. E pur essendo variate le percentuali che vanno a quantificare i crediti d’imposta, i requisiti per accedere all’agevolazione restano i medesimi: anzitutto l’aver subito, nel primo trimestre del 2023, un incremento superiore al 30% (in confronto con lo stesso periodo del 2019 dei costi dell’energia.

Mini bonus: cosa prevede la legge

Per le precise modalità di quantificazione del bonus occorre fare riferimento all’articolo 4 e ai relativi commi. Un dettaglio: qualora l’impresa si sia rifornita sia nel primo che nel secondo trimestre dell’anno in corso dal medesimo venditore dal quale si riforniva ad inizio 2019 la quantificazione dei bonus potrà avvenire con modalità semplificata.

Il comma 8 invece fa chiarezza sull’opzione della cessione al posto della fruizione diretta: le imprese beneficiarie possono cioè cedere per intero le quattro tipologie di crediti di imposta ad altri soggetti senza, si legge “facoltà di successiva cessione, fatta salva la possibilità di due ulteriori cessioni solo se effettuate in favore di banche e intermediari finanziari iscritti all’albo previsto dall’articolo 106 del TUB”.

 

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