Da tutta Italia arrivano segnalazioni di spiagge invase da piccoli dischetti in plastica dalla forma insolita. Cosa sono? Da dove vengono?
Al giorno d’oggi non è un evento raro passeggiare per le spiagge e adocchiare rifiuti sparsi tra rocce e sabbia: un bicchiere di plastica lì, un mozzicone di sigaretta là. Il problema dell’inquinamento ambientale diventa palese dando uno sguardo alle nostre spiagge. Ultimamente però sono stati in molti i cittadini che hanno segnalato il ritrovamento di uno strano rifiuto, in plastica e dalla forma molto particolare, che è stato ritrovato in diverse spiagge sparse per l’Italia. Si tratta di piccoli dischetti in plastica, bianchi e con dei forellini, con una forma quasi simile ai raggi di una ruota. Vi è mai capitato di vederli?
![Dischi di plastica sulle spiagge](https://www.ffwebmagazine.it/wp-content/uploads/2023/04/dischiplasticaspiaggia18042023ffwebmagazine.it_.jpg)
Gli strani oggetti misteriosi hanno incuriosito e preoccupato i tanti che ne hanno trovato a decine, sparsi su spiagge molto distanti tra loro. Svelare il mistero di questi dischetti è semplicissimo, e adesso vi diciamo di cosa si tratta. Questi piccoli aggeggi in plastica non sono altro che filtri a biomassa adesa. Si tratta di uno dei sistemi di depurazione delle acqua reflue: il secondo sistema è quello a biomassa sospesa, che utilizza i fanghi attivi, liberi di muoversi all’interno della massa liquida e raccogliere le impurità. Queste due categorie si dividono ulteriormente in sistemi a supporti fissi (come i letti percolatori) e sistemi a supporti mobili, come i dischi biologici.
Avete trovato dei dischetti in plastica sulla spiaggia? Ecco che cosa sono in realtà
I misteriosi dischi in plastica, riversatisi sulle spiagge negli ultimi tempi, non sono altro che un sistema di filtraggio appartenente a quest’ultima categoria, quella dei filtri a biomassa adesa con supporto mobile. Questi, come abbiamo spiegato, servono a depurare le acque di scarico che confluiscono nei sistemi fognari cittadini e garantirne il suo riutilizzo in totale sicurezza per uso domestico e industriale. Ultimamente a riportare l’attenzione sul fenomeno è stata la pagina Facebook Archeoplastica, un progetto guidato da Enzo Suma, una guida naturalistica pugliese, che propone un museo virtuale di oggetti raccolti sulle spiagge.
![mistero dischetti plastica](https://www.ffwebmagazine.it/wp-content/uploads/2023/04/misterodischettiplastica18042023ffwebmagazine.it_.jpg)
Tra gli oggetti catalogati figurano anche i piccoli dischetti in plastica, che nel 2018 si riversarono a migliaia in diversi tratti costieri del Mar Tirreno Centrale. Dopo le prime indagini della Capitaneria di Corpo e della Guardia Costiera, si scoprì che i migliaia di dischetti si erano riversati nel Mar Tirreno a causa del cedimento strutturale di una delle vasche del vicino impianto di depurazione delle acqua. Nel dettaglio, l’impianto di trovava in Campania, vicino il fiume Sele, attraverso il quale i piccoli sistemi di filtraggio sono arrivati in mare; poi la corrente ha trasportato i dischi in plastica in tutta la zona circostante, in particolare sull’isola di Ischia, sul litorale della Campania e del Lazio, tra Fiumicino e Anzio. Insomma, un oggetto che dovrebbe aiutare a tenere pulito il nostro mondo, ha finito, paradossalmente, per inquinarlo.