Cosa fare se vieni offeso: cosa dice la legge e quanti soldi di risarcimento ti spettano

Purtroppo capita a tutti prima o poi di essere offesi o insultati da qualcuno. Come ci si può difendere in questi casi? Ecco tutto quel che c ‘è da sapere. 

Le parole, dice un antico proverbio sono pietre. E ce ne sono alcune capaci di offenderci e ferirci nel profondo. Cosa prevede la legge in questi casi. Come possiamo tutelarci quando parolacce, ingiurie, minacce, offese turbano il nostro quieto vivere e violano la nostra sensibilità? Ormai da anni l’ingiuria non costituisce più reato e, pertanto, per quanto offensive siano state le espressioni usate nei nostri riguardi, non è possibile sporgere alcuna querela. Ma ciò non significa che non ci si possa difendere nelle opportune sedi e chiedere un congruo risarcimento.

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Cosa fare in caso di ingiurie, ecco cosa dice la legge – ffwebmagazine.it

Per prima cosa occorre distinguere la tutela civile da quella penale: nel primo caso, le ingiurie sono ancora punibili; nel secondo, invece, per poter sporgere denuncia occorre qualcosa in più del semplice insulto. A meno che gli insulti non abbiano uno scopo intimidatorio o avvengano in un determinato contesto: in ipotesi del genere, potrebbero configurarsi alcuni reati che possono essere denunciati alle autorità. Un esempio? Il reato di diffamazione, che consiste nell’offendere una persona in sua assenza, se viene lesa la reputazione della vittima.

Le armi di difesa per chi è vittima di offese e insulti

Come accennato, un insulto può diventare una minaccia (anche solo velata) a seconda del contesto in cui si inserisce, e allora si potrebbe procedere con una querela entro tre mesi dal fatto. Gli insulti ripetuti nel tempo contro le persone conviventi (familiari o meno), invece, possono integrare il reato di maltrattamenti (che comprendono non solo gli abusi fisici, ma anche le vessazioni psicologiche, se tali da gettare la vittima in uno stato di prostrazione). Nel caso dei maltrattamenti, la denuncia può essere sporta da chiunque, anche da persona diversa dalla vittima, senza limiti di tempo, trattandosi di un reato procedibile d’ufficio.

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Se vieni offeso puoi ricevere un risarcimento economico – ffwebmagazine.it

Se invece gli insulti non costituiscono uno dei reati di cui sopra, la vittima potrà comunque agire in sede civile per chiedere il risarcimento dei danni (oltre alla condanna a pagare una sanzione pecuniaria da 100 a 8.000 euro a favore dello Stato). La somma va da 200 a 12.000 euro se l’ingiuria è legata all’attribuzione di un fatto determinato o se è stata commessa in presenza di più persone. Se il danno lamentato dalla vittima è inferiore a 5.000 euro, la causa andrà instaurata innanzi al giudice di pace, mentre per importi superiori la competenza è del Tribunale.

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