In tutto il mondo l’avocado è diventato uno dei frutti più ricercati e consumati. I danni ambientali sono enormi per la flora e per la fauna
Il frutto esotico ha dato origine a un business planetario. Tantissimi Paesi, per far fronte alla richiesta crescente dei mercati, stanno convertendo tutte le proprie coltivazioni per ospitare la produzione su larga scala di avocado. Ma la coltivazione di avocado richiede tantissima acqua e tanti terreni spogli da altri alberi.
Dopo aver trasformato il paesaggio agricolo di moltissime regioni del Sudamerica, l’avocado ha esteso il suo devastante impatto ambientale anche in Africa. Tutti i consumatori dovrebbero comprendere il peso dei loro acquisti. E bisognerebbe in generale imparare a consumare questo frutto in maniera più sostenibile. Già tanti anni fa, nel 2012, in Messico si è capito che le coltivazioni di avocado stavano distruggendo l’agricoltura nazionale e di conseguenza il paesaggio naturale.
In tutta l’America Centrale e Meridionale, l’aumento di domanda di avocado dall’estero ha fatto sì che anche molte terre vergini e foreste fossero trasformate in piantagioni. Secondo alcune ricerche, per coltivare questo frutto, si perdono più di 800 ettari all’anno di foreste. Per creare le piantagioni e le monoculture bisogna praticare la deforestazione. In questo modo non si uccidono solo specie vegetali ma anche tantissime specie animali che perdono il loro habitat.
Come l’avocado sta sterminando gli elefanti in Kenya e in altri Paesi africani
La produzione di avocado in Kenya ha avuto un boom pazzesco negli ultimi anni, e questo grazie alla crescente domanda globale di questo frutto. Il prezzo da pagare più alto è per l’ambiente, e per la preziosa fauna selvatica locale. Le ultime denunce degli ambientalisti affermano che queste monoculture stanno mettendo in grave pericolo la popolazione di elefanti e altri animali selvatici.
Nei terreni che circondano l’Amboseli National Park e il paesaggio dello Tsavo gli elefanti non sono più al sicuro. Qui, fino a qualche anno fa, gli elefanti passavano per potersi avvicinare i corsi d’acqua. Ora quasi tutte quelle terre sono state trasformate in coltivazione. E l’uomo tiene lontani gli elefanti: tanti esemplati sono già morti, dopo aver invaso l’area.
Con la siccità e con l’estremo consumo di acqua di queste piantagioni, molti bacini idrici non sono più disponibili per la fauna selvatica. Le perdite sono già numerosissime. E se si andrà avanti così, la popolazione di elefanti nella zona sarà decimata. Tutti i contadini locali stanno vendendo le loro terre ai grandi latifondisti che coltivano avocado. E intanto si comincia anche a bruciare la foresta pluviale.
