Alexa rivela i tradimenti del partner: approfittane prima che tolgano la funzione

Alexa potrebbe essere un valido alleato per i fidanzati che nutrono dubbi sulla fedeltà del partner: ma tutto questo è legale?

Nutrire dubbi sulla fedeltà del proprio partner è qualcosa che può diventare devastante. In molti casi una simile sensazione è suggerita dai comportamenti della persona con cui avete una relazione, il vostro fidanzato probabilmente non ha la medesima attenzione nei vostri confronti, sembra non trovare più il tempo per passare una serata insieme e magari sembra non avere più attrazione sessuale nei vostri confronti.

Tradimento scoperto grazie ad Alexa
Una ragazza ha scoperto il tradimento del fidanzato grazie ad Alexa – FFWebmagazine.it

Di certo se questi comportamenti si verificano tutti insieme un problema c’è, ma magari è esterno alla coppia, può semplicemente essere un periodo particolarmente stressante. Chiaro, però, che chi si trova dall’altra parte, soprattutto se si tratta di una persona particolarmente insicura, potrebbe cominciare a pensare che questo disinteresse sia dovuto ad un’infatuazione oppure ad una vera e propria relazione parallela.

Il dubbio s’insinua lentamente nel cervello, diventando con il tempo un pensiero ricorrente ed infine una vera e propria ossessione. Quando ci si trova in una simile situazione la prima cosa da fare è cercare di capire se questo dubbio è legato a semplice insicurezza o ha delle basi fondate. Ma com’è possibile farlo? Di sicuro se il vostro partner sta intessendo una relazione parallela non sarà sincero e cercherà in tutti i modi di negare.

Alexa ed il caso del tradimento svelato dall’assistente casalingo

Vi sembrerà assurdo, ma una ragazza di Milano ha utilizzato Alexa per sbugiardare il proprio fidanzato. La notizia è stata data dal quotidiano ‘Il Mattino’, sul quale ovviamente non sono stati condivisi i nomi reali dei protagonisti di questa vicenda dai risvolti decisamente distopici. La giovane era andata a convivere con il ragazzo, ma da qualche tempo aveva sviluppato dei dubbi sulla sua fedeltà.

Tradimento scoperto grazie ad Alexa
Basta chiedere ad Alexa dove si trova il partner per sapere dov’è – FFWebmagazine.it

Alle sue paure, il giovane rispondeva che non doveva preoccuparsi o peggio s’infuriava per la mancanza di fiducia della ragazza. Lei però non si è fidata delle parole del fidanzato ed un giorno, dopo che questo era uscito, ha fatto un tentativo chiedendo ad Alexa dove si trovasse Marco (ricordiamo che si tratta di un nome di fantasia). Il giovane aveva infatti collegato il proprio smartphone all’home assistant di Amazon e questo ha rivelato facilmente alla giovane la posizione in cui si trovava.

Grazie all’indirizzo, la giovane ha compreso che il fidanzato le aveva mentito su dove stava andando e questa è stata per lei una prima conferma dei suoi sospetti. Per essere certa, però, doveva avere delle prove più concrete, quindi ha chiesto ad Alexa di leggerle gli ultimi messaggi ricevuti dal fidanzato. I messaggi erano decisamente compromettenti e tra questi si leggeva anche: “Ci vediamo tra poco da me, tesoro“.

Tradimento scoperto grazie ad Alexa
Curiosare tra i messaggi del partner senza consenso è un reato? – FFWebmagazine.it

A quel punto non ci sono stati più dubbi sul fatto che Marco avesse un’altra relazione in piedi e che dunque non le fosse fedele. Ovviamente dopo quanto accaduto la ragazza ha lasciato l’appartamento. Questa storia ci insegna che la tecnologia alle volte può essere decisamente più invasiva di quanto vorremmo e che dunque che i rischi riguardanti la nostra privacy sono concreti e decisamente alti.

Si tratta di violazione della privacy da parte della fidanzata?

Sappiate inoltre che il comportamento tenuto dalla ragazza non è esattamente legale o comunque potrebbe risultare violazione della privacy. Il fatto di convivere con una persona non ci dà il diritto di guardare i suoi messaggi senza esplicito consenso. La Corte di Cassazione si è già espressa a riguardo in sentenze riguardanti casi simili e l’indirizzo seguito dagli ermellini è sempre lo stesso: senza l’esplicito consenso del partner (la condivisione delle password), leggere i messaggi costituisce violazione della privacy, dunque reato.

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