Dopo mesi di incertezze, Achille Costacurta, figlio di Martina Colombari e Alessandro Costacurta, torna su Instagram e confessa cosa gli è successo negli anni.
Crescere non è certo una passeggiata ed è facile ritrovarsi a vivere contesti sbagliati, per colpa di una singola scelta che finisce col cambiare totalmente il corso della nostra vita e portarci su una china da cui può essere complicato riprendersi. A volte forse, è necessario toccare il fondo, per ritrovare una base solida da cui darsi la giusta spinta, per ripartire e rimettersi in riga. E questo è quello che probabilmente, è capitato ad Achille Costacurta.
Achille è figlio di una delle coppie VIP ormai più celebri e longeve dello star system italiano: Alessandro Costacurta, grande campione calcistico e Martina Colombari, ex show girl. Negli anni però, il ragazzo è diventato noto per i suoi comportamenti sopra le righe, che l’hanno portato a essere bloccato da Instagram. A quanto apre però, c’era dell’altro che solo adesso è venuto a galla e a raccontarlo è proprio Achille.
La storia di Achille
Achille Costacurta si è distinto, negli scorsi anni, per le sue uscite infelici, sia su Instagram ma anche in altri contesti, come quando partecipando a un’edizione di Pechino Express in compagnia della madre, ne venne fuori una figura piena di rabbia ed estremamente viziata. Celebri anche le invettive lanciate nei confronti di mamma Martina, che Achille accusava di continuare a indossare abiti e costumi che non si addicevano alla sua età anagrafica.
Solo qualche giorno fa, tramite un video su Tik Tok si era tornati a parlare di Achille e di quanto, secondo i commentatori del web, la madre fosse arrivata al punto di non sopportare più i suoi comportamenti. Adesso che però il profilo Instagram del ragazzo è stato riaperto, lui ha voluto raccontare la sua sconvolgente verità:“Sono stato un anno e sette mesi in un centro penale a Parma. […] Sbagliando si impara e per fortuna l’ho capito adesso, meglio ora che a 50 anni”.
Non ha ben precisato i motivi del suo approdo nel centro penale di Parma, ma ha voluto chiarire che:”Faccio errori come tutti, ma sono un bravo ragazzo”. Ha dunque continuato a parlare della sua vita:”ho fatto tante cose, ho fritto in un bar, poi ho lavorato in ufficio. Poi ora mi sono fermato per pensare, il 3 ho un’udienza, poi vado a riscrivermi al liceo”.
Non sono poi mancati alcuni dettagli della sua permanenza presso il centro penale di Parma:”Eravamo ragazzi di tutte le età, in camere da 4 ed eravamo in 30. Ci davano massimo un cucchiaino di parmigiano a pranzo e uno a cena, il ketchup e la maionese solo il sabato e la domenica, le bibite solo nei festivi”. Non è dunque chiaro perché Achille si comportasse così e cosa sia successo, ma è chiaro che ci siano dei problemi alla base che, forse, il ragazzo vuole tentare di risolvere.