Siete amanti del caffè al ginseng e lo preferite a quello tradizionale? Ecco cosa dovete sapere, prima di scegliere nuovamente il ginseng al bar.
Cosa c’è di meglio la mattina, se non alzarsi dal letto con tutta calma, controllare il meteo semplicemente scostando la tenda della finestra, mentre la caffettiera preparata con cura, inizia a emettere quel dolce suono che sta a indicare che il caffè è pronto? Se però si vedono la mattina e la colazione, come occasione di socialità e convivialità, il luogo migliore in cui gustare un buon caffè è sicuramente il bar.
Il bar, luogo di aggregazione, in cui sorseggiando un buon caffè si possono ritrovare persone, scambiare opinioni, discutere e ridere già di prima mattina. Un luogo sicuro, in cui ci si sente davvero se stessi e in cui si è liberi di sorseggiare qualunque tipo di bevanda ci venga in mente. Ma anche sorseggiare, richiede consapevolezza e in questo articolo, cercheremo di fare chiarezza su una bevanda che porta con sé un’aura di strana sacralità: il caffè al ginseng.
Cosa c’è da sapere
Bere il caffè è un’abitudine che, sebbene non risulti certamente sanissima, è ormai estremamente radicata nella mente di ogni italiano, che non aspetta altro che poter rivedere gli amici di sempre al solito bar. Se però non si è tanto avvezzi al bere caffè ma non si vuol rimanere esclusi da tale costrutto sociale, una delle alternative più gettonate è sicuramente il caffè al ginseng.
Una bevanda che emula la sensazione del caffè, regalando tutto un altro sapore, un’altra esperienza, concettualmente più esotica. Ma siamo sicuri di sapere come sia fatto un caffè al ginseng? Se la ricetta del caffè tradizionale, è nota un po’ a chiunque e comprende soltanto acqua e caffè in polvere, che viene ricavato direttamente dai chicchi macinati, per il caffè al ginseng la situazione è un po’ diversa.
Si tratta infatti di una bevanda che viene definita caffè più per convenzione, dato che di fatto si tratta di un concentrato di latte in polvere, zuccheri, addensanti, aromi artificiali e coloranti. E il ginseng dove sta? Beh, all’interno di una tazzina, il contenuto di ginseng non supera lo 0,5% della composizione della bevanda. Per questo motivo, sono tanti i baristi a sconsigliarne il consumo, optando per alternative come il caffè d’orzo.
Ovviamente, tante delle cose che vengono consumate all’interno di un bar non rientrano esattamente negli standard di salute, che bisognerebbe seguire per avere una vita sana e una dieta equilibrata. Basti pensare ai cornetti, pieni di burro o ai succhi di frutta, in cui il contenuto di frutta è estremamente basso in percentuale. Il miglior consiglio è tentare di consumare un po’ tutto, col giusto equilibrio.