Smartworking | La decisione del Governo Meloni è sorprendente: rivoluzione dal 2023

Il governo Meloni si sta occupando anche di Smartworking. Si va verso la proroga ma non é per tutti, scopriamo di più.

L’attuale governo Meloni sta procedendo con alcune rivoluzioni e nelle ultime ore si torna a parlare anche di Smartworking. Cosa accadrà dal 2023?

Smartworking verso la proroga
Smartworking verso la proroga FFwebmagazine (Freepik)

Il lavoro agile cosiddetto Smartworking é entrato a gamba tesa nelle vite degli Italiani, a causa della pandemia da covid-19. In realtà, si tratta di un forma di lavoro molto utilizzata nel mondo, che però ha fatto capolino in Italia, imponendosi come strumento obbligato per i datori di lavoro per prevenire il contagio.

A partire dal primo lockdown infatti si é reso necessario introdurre questo sistema per la maggior parte delle aziende e nessuno poteva storcere il naso. Così, la platea dei lavoratori si é divisa tra chi vorrebbe mantenere la possibilità del lavoro agile come prassi e chi invece preferisce recarsi sul proprio luogo di lavoro.

La regolamentazione dello smartworking é in attesa di revisione in queste ore e il governo Meloni ha già messo sul tavolo alcune proposte al vaglio per la proroga. Di cosa si tratta?

Smartworking: niente stop al lavoro da remoto per due categorie

Fino ad oggi il lavoro agile per la categoria dei “fragili” e per chi ha a carico figli al di sotto dei 14 anni, è previsto fino al 31 dicembre 2022. Ma cosa accadrà dal 2023?

Il nuovo governo Meloni da poco insediato starebbe valutando la possibilità di una proroga, allungando la scadenza delle norme in vigore con il decreto Milleproroghe. La nuova scadenza dunque potrebbe essere fissata fino alla fine dell’inverno.

Attenzione però, la manovra di proroga coinvolge solamente due categorie: i “fragili” e i lavoratori con figli a carico con meno di 14 anni. Per quanto riguarda la prima categoria si intendono “fragili” i soggetti maggiormente a rischio, poiché affetti da patologie gravi come i chemioterapici o immunodepressi, i portatori di disabilità e le persone affette da patologie degenerative certificate dal Ministero della Salute.

La nuova proroga in vista dal 2023
La nuova proroga in vista dal 2023 FFwebmagazine (Freepik)

L’Osservatorio del Politecnico di Milano, come riporta il Sole 24ore, stima che in Italia quest’anno siano 3 milioni e 570mila i lavoratori da remoto. Se la proroga sarà effettiva la platea del lavoro agile potrebbe aumentare nel 2023, fino a raggiungere quota 3 milioni e 630mila di lavoratori. Si attende dunque la decisione dell’Esecutivo in merito allo smartworking, che riguarda sia il settore pubblico che quello privato.

 

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