Caso Fedez: se prendo psicofarmaci non riuscirò più a smettere? È giunto il momento di fare chiarezza

La rivelazione di Fedez degli scorsi giorni ha portato in auge il dibattito intorno alla salute mentale e all’utilizzo di psicofarmaci. Cosa succede al nostro corpo una volta che iniziamo ad assumerli? È possibile smettere dopo un certo periodo? Un’indagine recente ha provato a fare chiarezza al riguardo.

Negli scorsi giorni Fedez ha deciso di rompere il silenzio e di parlare ai fan delle ragioni nascoste dietro al suo allontanamento dai social. In molti avevano attribuito la sua scomparsa ad una crisi matrimoniale con Chiara Ferragni che, nel frattempo, ha continuato a condividere storie e post escludendo il marito. Il rapper si è messo a nudo, mettendo fine alle voci sulla presunta rottura con la fashion blogger. Se in quest’ultimo periodo si è mantenuto lontano dai social ed è apparso più teso del solito è per via dei problemi di salute mentale che ha affrontato.

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Fedez, l’utilizzo degli psicofarmaci – (Foto Ansa) – ffwebmagazine.it

Le rivelazioni di Fedez hanno dato il via ad un dibattito intorno al tema degli psicofarmaci sul web. Ciò che ha fatto il rapper è sicuramente importante: è riuscito a puntare i riflettori sull’argomento della salute mentale, fondamentale tanto quanto quella fisica, ma spesso trascurata. L’artista ha raccontato delle sue peripezie. Tutto è cominciato quando gli è stato diagnosticato il tumore al pancreas. Un “evento traumatico”, come spiegato da lui stesso, che ha duramente colpito la sua salute mentale.

Il rapper ha provato diversi psicofarmaci e, a partire dal mese di gennaio, gli è stato prescritto un antidepressivo che tuttavia non era adatto a lui: “Mi ha cambiato molto, mi ha agitato tanto e mi ha dato anche degli effetti collaterali fisici fino al punto di provocarmi dei tic nervosi alla bocca e da impedirmi di parlare in maniera libera” ha confessato in una serie di storie condivise su Instagram.

Fedez, la confessione sui social

Una volta constatato che il farmaco stava solo peggiorando la situazione, è stato costretto ad interromperne l’assunzione, ma senza una sospensione graduale. Ciò gli ha causato il cosiddetto effetto Rebound. Si tratta di un fenomeno che si manifesta proprio in seguito all’interruzione di un trattamento farmacologico (o la diminuzione del dosaggio).

“Oltre a darmi un annebbiamento importantissimo a livello cognitivo mi ha dato spasmi muscolari alle gambe che mi hanno impedito per diversi giorni di camminare, delle sensazioni di vertigini molto forti, mal di testa incredibili, nausea forte. Ho perso 5 chili in 4 giorni” ha raccontato il rapper. Oggi continua a non sentirsi “al cento per cento” ed è per questo motivo che ha preferito mettere i social in stand-by.

Le dichiarazioni dell’artista – che ha avuto il coraggio di parlare apertamente della sua salute psicologica – ci portano ad interrogarci sugli effetti collaterali degli psicofarmaci e sulle conseguenze delle loro sospensione. In base a quanto emerso dall’indagine effettuata dai ricercatori dell’University College London (pubblicata su The New England Journal of Medicine) il pericolo di ricadute non è da sottovalutare.

Cosa dicono gli esperti

La ricerca ha coinvolto 478 pazienti di età compresa tra i 18 e i 74 anni. I partecipanti stavano già seguendo terapie a base di antidepressivi da oltre 2 anni o aveva vissuto almeno 2 episodi depressivi. Ognuno di loro si stava riprendendo dal suo percorso e si sentiva abbastanza bene da poter smettere con i farmaci. Nel corso dell’esperimento, alcuni pazienti hanno dovuto proseguire con la loro terapia, mentre ad altri è stato imposto di diminuire progressivamente con l’assunzione degli antidepressivi nell’arco di 2 mesi.

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Caso Fedez, gli effetti degli psicofarmaci – ffwebmagazine.it

Ad un anno di distanza dall’inizio dell’indagine, è emerso che il 39% dei partecipanti appartenenti al primo gruppo (quello di mantenimento) aveva avuto una ricaduta. Nel secondo gruppo (quello discontinuo) la percentuale di persone che aveva avuto una ricaduta era del 56%. Inoltre, tra i pazienti erano stati riscontrati più casi di ansia, tristezza e mancanza di autostima.

Per chi si domanda se sia possibile interrompere l’assunzione di antidepressivi senza riscontrare problematiche, la risposta è che gli esiti possono variare in base agli stati di depressione. Quando questa è unipolare (ossia caratterizzata da un costante abbassamento del tono dell’umore), i pazienti tendono a raggiungere una maggiore stabilità. Mentre se è bipolare (e, quindi, contraddistinta da un’alternanza tra periodi di umore euforico e periodi di umore nero) i rischi di ricadute si fanno più alti.

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