Rivoluzione Green per tutti, la normativa impone nuove regole: ecco chi sarà escluso

Le direttive europee sono chiarissime: dalla rivoluzione green non si sfugge. Tuttavia alcuni edifici saranno esenti da modifiche. 

L’Europa ci vuole green e la rivoluzione green dovrà partire proprio dalle nostre case. Tuttavia ci saranno edifici che non dovranno apportare le modifiche imposte dal Parlamento europeo. Vediamo chi sarà esonerato.

Rivoluzione Green, gli edifici esenti
Alcuni edifici saranno esenti dalle modifiche Green – ffwebmagazine.it

Il Parlamento Ue ha dato l’ok alla direttiva sulle case green.  Ogni Stato membro dovrà adeguarsi e assicurarsi che ogni edificio entro il 2030 raggiunga almeno la classe energetica E ed entro il 2033 almeno la classe energetica D.

Non sono state fatte distinzioni tra paesi più moderni e con edifici di nuova costruzione e paesi come il nostro in cui, la maggior parte delle case, è stata costruita negli anni ’70 ed è, quindi, ferma alla classe G.

È stato stimato che questa rivoluzione Green potrebbe arrivare a costare oltre 50mila euro a famiglia. Ma non è ancora tutto perché le regole relative alle prestazioni energetiche degli edifici saranno riviste dai Governi ogni 5 anni e, se necessario, saranno aggiornate in funzione dei progressi tecnici nel settore edile e delle nuove direttive europee in materia di energia e clima.

Ecco gli esclusi dalla rivoluzione Green

L’obiettivo comune è ridurre il più possibile le emissioni e il nostro impatto sull’ambiente. Pochi lo sanno ma le nostre case sono responsabili di gran parte delle emissioni di carbonio a causa dei materiali con cui sono state costruite. A ciò poi si aggiungono i sistemi di riscaldamento poco sostenibili. Per questo l’Unione europea ha deciso che una rivoluzione Green ora è indispensabile.

Case non coinvolte dalla rivoluzione Green
Alcune case saranno escluse dalla rivoluzione Green – ffwebmagazine.it

Come anticipato i costi per rendere le nostre case più ecosostenibili non saranno esigui: si andrà da minimo 50mila euro per un appartamento di medie dimensioni fino a superare i 100mila euro per una villetta. Tuttavia non tutte le abitazioni dovranno apportare le modifiche volute dall’Europa.

La direttiva Ue, infatti, dice che gli Stati membri possono decidere di non fissare o di non applicare le nuove regole green agli edifici ufficialmente protetti in virtù dell’appartenenza a determinate aree o del loro particolare valore architettonico o storico. In particolare sono esonerati dalle modifiche le seguenti categorie:

  • edifici adibiti a luoghi di culto e allo svolgimento di attività religiose;
  • fabbricati temporanei con un tempo di utilizzo non superiore a 2 anni;
  • siti industriali, officine, depositi ed edifici di servizio non residenziali a bassissimo fabbisogno energetico e di riscaldamento o raffrescamento;
  • stazioni di approvvigionamento infrastrutturale, quali stazioni di trasformazione, sottostazioni, impianti di controllo della pressione, costruzioni ferroviarie;
  • edifici agricoli non residenziali utilizzati in un settore disciplinato da un accordo nazionale settoriale sulla prestazione energetica;
  • esclusi dalla rivoluzione Green anche gli edifici residenziali che sono usati o sono destinati ad essere usati meno di 4 mesi all’anno, come le case per le vacanze. Ma saranno esonerati dalle modifiche anche le case utilizzate più di 4 mesi all’anno ma con un consumo energetico previsto inferiore al 25% del consumo che risulterebbe dall’uso durante l’intero anno.

Se possedete un edificio che rientra in una di queste categorie, non sarete coinvolti dalla rivoluzione Green. Per tutti gli altri, invece, non c’è via di fuga e, anzi, bisogna affrettarsi a cambiare le caldaie. Ma attenzione a scegliere quella giusta altrimenti non avrete diritto ai bonus.

 

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