Divorzio e assegno di mantenimento, cambia tutto: le nuove regole che semplificano l’addio dei coniugi

Cambiano le regole per quanto riguarda il divorzio e l’eventuale assegno di mantenimento. Ecco come funzionerà d’ora in poi.

Attualmente, divorziare in Italia significa intraprendere un percorso lungo e tortuoso. Sono state però introdotte nuove regole proprio in materia di divorzio e assegno di mantenimento che comporteranno cambiamenti significativi. Vediamo insieme cosa è stato modificato.

Divorzio, nuove regole
Importanti novità in materia di divorzio/ Ffwebmagazine.it

Un tempo, in Italia non era neppure possibile divorziare. Per avere la possibilità di non avere più nulla a che fare con il coniuge abbiamo dovuto attendere anni e combattere non poche battaglie contro esponenti politici i quali sostenevano che acconsentire al divorzio avrebbe rappresentato la rovina delle donne e delle famiglie.

Oggi sappiamo che non è così. Ma nel nostro Paese, tuttora, prima di riuscire ad avere il divorzio, bisogna passare dalla separazione e attendere qualche anno. Ragione per cui molte coppie scelgono di divorziare all’estero dove i tempi si accorciano notevolmente. In caso di divorzio breve – possibile solo laddove la separazione sia consensuale – va detto però che anche in Italia si riesce ad ottenerlo entro un anno.

Divorzio: ecco tutte le novità

Dal primo marzo 2023, sono state introdotte ufficialmente le nuove regole per separazione e divorzio, con la riforma avviata dall’ex ministro della giustizia, Marta Cartabia. Si tratta di importanti novità che vanno a restringere ulteriormente le tempistiche. Cambiamenti significativi anche per quanto riguarda l’eventuale assegno di mantenimento. La prima novità relativa al divorzio consiste nella possibilità di fare richiesta di separazione e divorzio con un unico atto: in pratica non ci saranno più due fasi, prima davanti al presidente e poi davanti al giudice istruttore. Altro cambiamento importante: per avere separazione e divorzio definitivo, la non convivenza dei due ex coniugi deve essere ininterrotta. Questo significa che eventuali periodi di riappacificazione allungheranno i tempi.

divorzio importante cambiamento
Importanti novità riguardanti il divorzio e l’assegno di mantenimento – ffwebmagazine

Infine, l’ultima importante modifica riguarda gli eventuali figli della coppia che si separa. D’ora in avanti, dovranno sempre essere ascoltati dalla Corte e il loro parere o volere sarà fondamentale per prendere una decisione. Ulteriori novità riguardano il cosiddetto piano genitoriale: il coniuge che presenta il ricorso introduttivo dovrà presentare una sorta di piano organizzativo che riporti gli impegni quotidiani dei figli e le loro attività. Questo servirà al giudice al fine di stabilire quanto tempo ogni genitore dovrà dedicare ai figli e sanzionare chi non rispetterà gli impegni presi.

Assegno di mantenimento: nuove regole

Le novità non riguardano solo il divorzio ma anche l’assegno di mantenimento a figli ed ex mogli. La Corte di Cassazione ha stabilito che l’assegno di divorzio spetta solo a chi non è in grado di soddisfare le proprie esigenze basilari o a chi dimostra che il divario tra la sua posizione economica e quella dell’altro deriva da rinunce fatte in virtù della vita familiare. In pratica, se una donna ha smesso di lavorare per dedicarsi al marito e ai figli, allora le spetta il mantenimento.

La Corte di Cassazione ha, inoltre, deciso che l’assegno di mantenimento dopo il divorzio può essere revocato a chi effettua spese eccessive e superflue, o a chi invece di lavorare si dedica allo svago anziché cercare lavoro. I giudici hanno stabilito che l’assegno di mantenimento non è finalizzato a consentire alla ex moglie di avere lo stesso tenore di vita di quando era sposata ma deve servire solamente a sopravvivere a quelle donne realmente impossibilitate a lavorare. Di conseguenza cambia anche l’importo.

Per quanto riguarda l’assegno di mantenimento ai figli, le ultime novità riguardano il calcolo dell’importo da riconoscere. Secondo quanto stabilito, verrà calcolato considerando in maniera comparata i redditi di entrambi i genitori, insieme alle esigenze del figlio e del tenore di vita a cui è abituato.

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