Bonus condizionatori, rinnovato anche per il 2023: a chi spetta e come richiederlo

Gli italiani potranno usufruire ancora del bonus condizionatori. Come funziona la nuova misura per risparmiare su acquisto o sostituzione

Ecco come funziona l’aiuto inserito nell’ultima legge di Bilancio e come cambia la detrazione. E, soprattutto, ecco chi potrà usufruire di questo bonus e in che modo potrà richiederlo. Le regole generali sono abbastanza semplici, ma i vincoli sono molteplici: ecco perché ottenere l’aiuto potrebbe risultare più complicato del previsto.

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Il bonus condizionatori somiglia dunque a una mera detrazione sulla spesa affrontata. E il cittadino che vuole ottenere questa detrazione deve per forza di cose aver eseguito un intervento edilizio sull’immobile. Gli interventi contemplati sono il restauro, la manutenzione straordinaria, la ristrutturazione o risanamento conservativo dell’unità immobiliare, il ripristino di un immobile danneggiato da una calamità e manutenzione su parti comuni di edifici residenziali come condomini.

Essendo una detrazione fiscale, il bonus può essere chiesto solo in fase di dichiarazione dei redditi col 730. Nella fattispecie la misura si rivolge a persone fisiche, società di persone e di capitali, ma anche enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale. E ancora: associazioni professionisti, condomìni, cooperative di abitazione a proprietà condivisa e istituti autonomi per le case popolari.

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Va ricordato che il bonus non spetta soltanto ai proprietari degli immobili, ma anche ai titolari di diritti reali o personali di godimento: basta che questi soggetti risultino intestatari dei bonifici di spesa. In questo senso, possono ottenere il bonus i familiari del possessore dell’immobile, il convivente (anche se fuori dal matrimonio) e il coniuge separato.

Il tanto chiacchierato bonus sui condizionatori pretende che il richiedente possa regolarmente dimostrare i pagamenti. Infatti, è necessario che ogni spesa sia tracciabile. Quindi bisogna consegnare un bonifico postale o bancario, una ricevuta di carta di credito o di debito o un bonifico parlante (su cui siano visibili i codici fiscali dei beneficiari, numero e data della fattura e causale).

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Dopo aver isolato le prove di spesa bisogna consegnarle all’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico e sostenibile, insieme a una comunicazione delle variazioni apportate. Tale comunicazione è fondamentale: va inviato entro 90 giorni dalla fine dei lavori. Deve contenere i dati dell’intervento, il risparmio energetico raggiunto e le spese sostenute. Va presentata online, tramite l’apposito portale web.

Con la ricevuta della comunicazione all’Enea (codice CPID), la scheda tecnica della pompa installata e la dichiarazione di conformità, si potrà poi ottenere la detrazione, che può essere del 50% fino al 90%. La detrazione al 50% si ottiene se l’acquisto di nuovo condizionatore rientra nell’ambito di una ristrutturazione edilizia, ma solo a condizione che l’acquisto sia avvenuto in concomitanza a un intervento di ristrutturazione dell’abitazione e che il condizionatore sia a pompa di calore e a risparmio energetico. C’è anche un massimale di spesa pari a ottomila euro.

Per la detrazione al 65% bisogna dimostrare l’acquisto di un nuovo dispositivo che rientra nell’Ecobonus. Poi, per avere il 90% bisogna dimostrare l’installazione del condizionatore a pompa di calore insieme a un “intervento trainante” del Superbonus.

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